Negli ultimi due mesi l’andamento del mercato dell’auto ha offerto segnali contrastanti tra Europa e Italia. Luglio ha mostrato un rialzo nel Vecchio Continente, mentre ad agosto in Italia si è verificata una contrazione significativa e probabilmente fisiologica. Leggiamo i numeri aggiornati e analizziamo i dati insieme a Matteo Grignani che gestisce gli omonimi concessionari auto a Pavia.
I dati del mercato dell’auto di luglio 2025
Un luglio caldissimo per il settore automotive, con il mercato europeo che ha rialzato la testa e ha visto crescere le immatricolazioni nel territorio dell’Unione Europea del 7,4%, per la precisione 914.680 nuove targhe. Se vogliamo includere anche EFTA e Regno Unito, il totale supera il milione, con 1.085.356 unità (e un importante +5,9% sul 2024). Non esageriamo però con l’entusiasmo, perché questo dato va letto anche alla luce di una flessione registrata tra gennaio e giugno, con l’UE che resta ancora in rosso rispetto all’anno precedente: -0,7%, ovvero 6.491.448 unità in totale. Sempre interessante è la fotografia per alimentazioni nel periodo preso in esame: le ibride restano le prime della classe con una quota del 34,7%, le elettriche seguono il trend e salgono al 15,6%, mentre benzina e diesel insieme calano al 37,7%. Infine le plug-in, che a luglio toccano 91.190 immatricolazioni e accelerano nel cumulato (+24,4%). Se leggiamo i dati nella loro ampiezza, possiamo tracciare una tendenza molto precisa: l’elettrificazione continua ad allargare la propria base, pur in un contesto macro ancora prudente. In Italia, il confronto con luglio è meno favorevole rispetto ai cugini europei, perché il mese è stato caldo soltanto a livello di meteo, infatti il settore automobilistico ha chiuso in calo con un poco incoraggiante -5,1%, a conferma di una dinamica domestica ancora più debole rispetto alla media UE, probabilmente scontando fattori locali: per esempio i tempi di consegna lunghi e gli incentivi poco incoraggianti, che pesano più che altrove.
Com’è andata ad agosto 2025
Restiamo a casa nostra: ad agosto il mercato dell’auto italiano ha registrato 67.272 immatricolazioni, in flessione del -2,7% rispetto alle 69.126 di agosto 2024. Stesso trend anche per il progressivo gennaio–agosto, che scende a 1.040.734 unità segnando un -3,7% anno su anno. Sono numeri che confermano una stagione estiva tradizionalmente più lenta e un quadro convalescente, pur con alcuni segnali interessanti nel mix di alimentazioni. Se scendiamo nel dettaglio, le ibride consolidano la leadership e raggiungono il 45,4% del mercato mensile, le elettriche salgono al 4,9% del mese (rispetto al 3,7% di un anno fa), le plug-in salgono fino al 7,1%, spinte anche dal trattamento fiscale sul fringe benefit. Insomma, nonostante la contrazione dei volumi totali, la domanda si sta spostando in modo strutturale verso soluzioni a più alta efficienza. Per quanto riguarda invece i canali di vendita, agosto vede i privati perdere quota, mentre crescono il noleggio a lungo termine (19,9%) e soprattutto le auto-immatricolazioni (+17,9%). In altre parole, il privato è prudente, ma le formule corporate e leve commerciali delle reti sostengono i volumi del settore.
Il presente e il futuro prossimo del settore automotive italiano
Il bimestre passato dipinge un quadro a due tonalità: l’Europa rivede la luce a luglio, e l’Italia resta nell’ombra. L’andamento del mercato però è abbastanza chiaro: crescono le motorizzazioni ibride e un po’ meno le elettriche, si consolidano i canali corporate e le soluzioni di mobilità flessibile, i privati restano sensibili a prezzo e incentivi. Negli ultimi mesi dell’anno, o nei primi del 2026, eventuali misure di sostegno e una maggiore tempestività sui tempi di consegna potrebbero facilitare un atteso recupero, mentre il mix tecnologico continuerà a spostarsi verso piattaforme elettrificate. Altrimenti l’incertezza continuerà a frenare il mercato, con i consumatori in attesa di bonus e incentivi, le società che chiedono regole fiscali più convenienti, e la transizione ecologica rimandata ancora una volta. Leggi anche l’articolo: Trasformare la passione per il cucito in una microattività artigianale: un percorso concreto tra creatività e impresa